Quantum Break

Da il il Recensioni, 4 più

[RECENSIONE] Quantum Break

quantum breakIL TEMPO È POTERE

Siamo ormai giunti all’epilogo, tra pochi giorni chiunque di voi potrà assicurarsi una copia di Quantum Break. L’attesa è stata estenuante ed ha accompagnato pressoché la console ammiraglia di Microsoft fin dal suo esordio sul mercato. E anche noi lo abbiamo atteso con trepidazione. Quantum Break ci ha promesso tante cose nel corso di questi due anni di trailer e demo: una trama avvincente, una ibridazione mediatica innovativa tra gioco e serie tv, un comparto tecnico esorbitante. Tutti ingredienti a cui Remedy ci ha abituati nel corso degli anni, da Max Payne fino ad Alan Wake. Sarà riuscito ancora una volta il team finlandese a fare centro?

Quantum Break screen 3

Siete pronti ad intraprendere una lotta per evitare la fine del tempo?

Innanzitutto, Quantum Break non è un videogioco qualunque, perché non vuole esserlo. Quantum Break è un viaggio all’interno di una trama complessa e ingegnosa. Un’avventura che giocherete, ma che leggerete e anche guarderete. Oltre al solo videogioco, avremo infatti una serie televisiva ad intermezzare sparatorie ed enigmi temporali, con episodi dalla durata di circa 20 minuti.

Il protagonista di questa storia è Jack Joyce, che acquisirà dei poteri particolari in seguito ad un incidente temporale, causato da una macchina del tempo, su cui il suo migliore amico, Paul Serene, lavorava da anni. In Quantum Break nulla è ciò che sembra. Paul ha intenzione di usare i poteri che possiede per un guadagno personale e l’azienda di cui è a capo, la Monarch Solutions, è avvolta in un conflitto misterioso sia internamente che con il mondo esterno.

Non vi è il bisogno di svelarvi troppo sulla trama di Quantum Break. La storia del gioco è infatti ricca di colpi di scena, emozionante e in grado di catturare lo spettatore/giocatore all’interno della sua complessa narrazione e non avrebbe senso perdersi in inutili chiacchiere sulle sue vicende. Piuttosto ne analizzeremo la sua qualità e la sua struttura. La natura complicata della story line del titolo di Remedy ne concepisce una fruizione che può dipendere dall’approccio stesso del giocatore. Il modus operandi più adatto per gustarsi un’opera come questa sarebbe quella di coinvolgere ogni approfondimento della storia, che non rientra solamente nel “giocato” e nella serie televisiva. Durante le nostre esplorazioni, sparse per i livelli, potremo rintracciare una miriade di informazioni utili tramite computer, smartphone, mail, registrazioni, ma anche guardando vecchi appunti, videocassette oppure semplicemente guardando la televisione o ascoltando la radio.

La serie televisiva vi permetterà di approfondire le vicissitudini interne alla Monarch Solutions, piuttosto che concentrarsi solamente sul protagonista. Questi episodi oltre ad essere ben realizzati e piacevoli da guardare, possono permettere al giocatore di scoprire alcuni retroscena sulla trama del gioco e sulle motivazioni che spingono i nostri nemici.

Quantum Break screen 2

I personaggi di Quantum Break sono perfettamente caratterizzati, il merito va soprattutto alla qualità eccelsa della serie televisiva

Il cast della serie televisiva è di ottimo livello, tra i tanti menzioniamo: Shawn Ashmore nel ruolo di Jack Joyce, il cui ruolo più famoso è stato quello di Bobby Drake/Uomo Ghiaccio in X-Men , Aidan Gillen nel ruolo dell’antagonista Paul Serene, celebre per l’interpretazione di “Ditocorto” nel Il Trono di Spade, e ancora Dominic Monaghan nel ruolo di William Joyce, noto per il ruolo di Merry Brandibuck nella trilogia cinematografica de Il Signore degli anelli e per il ruolo di Charlie Pace nella serie televisiva Lost.
Gli episodi della serie sono stretta conseguenza delle nostre scelte. Infatti dopo il completamento di un atto ci troveremo di fronte a dei bivi, dei punti di svolta, in cui impersoneremo l’antagonista Paul Serene. Oltre a cambiare drasticamente la visione degli episodi, una scelta piuttosto che un’altra influenzerà in qualche modo anche l’ambiente intorno a noi durante le sessioni di gioco. L’avere un comportamento spietato piuttosto che uno democratico cambierà l’immagine della Monarch Solutions oltre che quella del suo nemico, cioè noi, Jack Joyce, dinnanzi all’opinione pubblica, oltre che dei dipendenti della Monarch e dei civili.

L’introduzione della serie televisiva potrebbe apparire per alcuni come una sgradita intromissione che obbligherà a fermare l’utente sul più bello della nostra partita.La particolarità di Quantum Break ,nonostante tutto, rimane proprio questa, il desiderio di trovare un modo nuovo di raccontare una storia nel medium videoludico. Evitare di fruire degli episodi d’intermezzo equivarrebbe a perdersi un pezzo della solida e avvincente trama in cui i ragazzi di Remedy vogliono lanciarvi.

Quantum break screen 3

I poteri in dotazione a Jack sono molto vari e vi permetteranno un approccio unico ai combattimenti.

Abbiamo parlato abbastanza, o quanto basta, della componente narrativa del titolo che, a conti fatti, è inattaccabile nella sua solidità e che trova forza nell’innovativa integrazione degli episodi live-action.

Remedy è sempre riuscita d’altronde a confezionare delle componenti narrative eccellenti nelle sue produzioni, confezionandole con cura e affiancandole ad uno stile inconfondibile anche per quanto riguarda la componente da Third Person Shooter. Quantum Break non cerca affatto di sottrarsi a questa logica ed eredita pienamente anche la componente meramente ludica dall’esperienza dello studio finlandese. Il fattore aggiuntivo, in questo caso, è rappresentato dai poteri temporali del nostro protagonista.
In prima istanza, comunque, abbiamo un TPS dei più classici a cui siamo abituati. Il protagonista potrà contare su un discreto arsenale, grazie al quale eliminare i nostri nemici. Le sparatorie avvengono però secondo delle meccaniche forse un po’ troppo artificiose, soprattutto per quanto riguarda il sistema di coperture. Giunti vicino alla copertura, infatti, il nostro alter ego si posizionerà automaticamente accanto ad essa senza il nostro aiuto. Questo sistema di riparo automatico non risulta essere dei più comodi, ritrovandosi sicuramente in svantaggio rispetto a TPS con coperture simili a quelle di Gears Of War. Questo tipo di scelta è sicuramente mirato ad accentuare la componente dinamica del combat system, che analizzeremo nelle prossime righe.

Quantum Break Xbox One time rush

Niente coperture per Jack Joyce, con lui si va spediti all’azione!

Innanzitutto separiamo fasi prettamente action a fasi maggiormente esplorative, le prime sono racchiuse in alcune macro-zone che potremmo definire sandbox. Queste aree saranno colme di nemici che toccherà a Jack eliminare sfruttando i propri poteri, ma anche l’ambiente circostante. L’unico approccio che potremo utilizzare rimane comunque quello dello scontro a fuoco, come potremmo aspettarci da un TPS. A volte comunque, si sente la necessità di una qualche componente stealth che permetta al giocatore un approccio, perlomeno quello iniziale, di studio della situazione. Anche questa sembra essere volutamente eliminata da parte degli sviluppatori, in modo da privilegiare quella degli scontri frontali.

Scontri frontali che, dopotutto, così frontali appaiono soltanto. Grazie ai poteri speciali del nostro protagonista, infatti, in Quantum Break ogni sparatoria sarà dinamica, colma di aggiramenti e rovesciamenti di fronte. Non dovremo accontentarci quindi di tradizionali meccaniche da TPS, ma da qualcosa di “diverso”.

Prima di approfondire meglio questo discorso, passiamo in rassegna i poteri del nostro protagonista. Questi ci verranno, innanzitutto, consegnati nelle prime fasi del gioco, sicuramente un fattore positivo per rendere a disposizione del giocatore tutti gli strumenti di morte il prima possibile. I “superpoteri” spaziano dalla capacità di una “visione temporale”, che ci permette di evidenziare nemici e oggetti utili, passando per le schivate temporali, con le quali evitare rapidamente granate, gli occhi attenti di un cecchino, e ancora degli scatti che ci permetteranno di correre velocissimi, come se il tempo intorno a noi si fosse fermato, così da permetterci di cambiare un riparo divenuto troppo pericoloso o di aggirare un nemico per colpirlo alle spalle. Uno dei poteri che più ho apprezzato è il blocco temporale, in grado di fermare il tempo in prossimità di un nemico, di riempirlo di proiettili e provocargli così un ingente mole di danni o una morte immediata. Un’altra abilità sarà quella della bomba di chronon, l’equivalente temporale di una granata, generata dal nostro alter-ego. Ogni potere avrà bisogno di un tempo predefinito per ricaricarsi, ed è in questa evenienza che trovano la principale utilità le coperture sparse per il campo di battaglia.

Quantum Break screen 1

I poteri a disposizione di Jack potranno essere potenziati trovando alcune “fonti di chronon” sparse nei livelli di gioco.

Ad aggiungere imprevedibilità agli scontri a fuoco avremo poi una ottima intelligenza artificiale, tutt’altro che prevedibile e che costringerà il giocatore ad un’assenza di punti di riferimento. La fortuna del combat system di Quantum Break sembra proprio essere racchiusa in quest’ultima affermazione. Gli scontri a fuoco non ci consentiranno di rimanere troppo spesso in copertura, ma piuttosto costringeranno il giocatore ad un movimento continuo e ad un uso accorto dei poteri. Un approccio, invece, troppo statico significherebbe morte certa, in virtù di nemici che tenderanno sempre a stanarvi dai ripari, non lasciandovi mai attimi di respiro.
Purtroppo queste intense fasi di combattimento sembrano non arrivare mai a spiccare davvero il volo e lasciano al giocatore un retrogusto amaro. A parte qualche eccezione, le sezioni in questione rimangono brevi (nonostante l’intensità) e finiscono con il lasciare inespressa la vostra sete di azione, o comunque lasciandovi un senso di insoddisfazione.

A causa degli esperimenti operati dalla Monarch Solutions, il tempo sta collassando, provocando durante le nostre sessioni di gioco ripetute stasi, ossia dei momento, più o meno lunghi, dove il tempo si fermerà e solo noi, e pochi altri, avremo la possibilità di muoverci come se nulla fosse. Le stasi renderanno ancora più imprevedibile l’azione di gioco, ad esempio interrompendo una sparatoria in una fase concitata. Alcuni soldati della Monarch saranno però in grado di muoversi anche durante le fasi di stasi, in quanto dotati di un particolare equipaggiamento. Questa tipologia speciale di nemico potrà anche usufruire di alcuni poteri che renderanno ancora più spaziante l’IA nemica.

L'equipaggiamento speciale in dotazione a questi soldati gli permetterà di muoversi anche durante le stasi, rendendoli degli avversari imprevedibili.

L’equipaggiamento speciale in dotazione a questi soldati gli permetterà di muoversi anche durante le stasi, rendendoli degli avversari imprevedibili.

A completare il quadro avremo anche una corposa componente esplorativa che occupa, senza ombra di dubbio, una parte di assoluto equilibrio rispetto quella action. Come già anticipato, al fine di comprendere al meglio la narrazione del gioco, sarà necessario esplorare ogni angolo intorno a noi, diventando voraci lettori nonché attenti ascoltatori. Infatti Quantum Break è anche questo e queste fasi fanno assolutamente parte dell’esperienza che il titolo ci offre. I documenti che andremo a scovare sono tutti realizzati con una cura così maniacale che non poteva non mettere in luce il lavoro di Sam Lake.

Oltre alla parte investigativa, ci saranno poi delle sessioni dove salti, tempismo ed ingegno saranno fondamentali. In virtù dei nostri poteri speciali dovremo cercare di superare alcuni ostacoli durante le stasi, da porte affette da una qualche anomalia temporale fino a piattaforme bloccate nel tempo e altro ancora. Tutte queste fasi sfrutteranno in maniera intelligente ed originale le skills del nostro protagonista, ma purtroppo rimangono perlopiù abbozzate e fanno avvertire anche qui una sensazione di un potenziale inespresso. Probabilmente un maggior coraggio da questo punto di vista avrebbe giovato alla varietà del titolo.

Passiamo ora ad uno dei temi più scottanti di questa analisi di Quantum Break, ossia il comparto tecnico. Voglio subito precisare che questo aspetto è di assoluto livello, in grado di regalare al giocatore effetti complessi, quasi cinematografici, nonché una caratterizzazione generale tra le migliori su Xbox One (il protagonista, ad esempio, sfiora il fotorealismo e gli effetti particellari durante le stasi sono spettacolari).

Quantum Break Xbox One Joyce close-up

Tutti i personaggi principali in Quantum Break possono vantare una realizzazione tecnica notevole! Vedere per credere!

Se non siete maniaci di risoluzione e frame rate saltate pure il paragrafo che segue, ma visto che riguardo a questo argomento si è tanto discusso, mi sembra d’obbligo una precisazione. Innanzitutto, secondo documenti ufficiali, si parla di un output finale di 1920×1080 che però, secondo le fasi analizzate da esperti nel settore, non trovano riscontro durante le fasi di gioco che appaiono piuttosto a 720p nativi. È già stato reso noto, comunque, che l’output a 1080p è una ricostruzione temporale di quattro frame precedenti a 720p con MSAA 4x. Tanti paroloni complicati per dire che Remedy ha utilizzato una tecnica che consente di recuperare informazioni da frame precedenti e così aumentare la risoluzione percepita come se fosse a 1080p. Quindi possiamo dirvi che, apparentemente, il gioco girerà a 1080p ma che in realtà, nativamente, lo farà a 720p e con un frame rate di 30fps. Quantum Break è comunque spettacolare graficamente e il suo potenziale non si esprime soltanto contando i pixel su schermo.

Anche sul comparto sonoro siamo di fronte all’eccellenza. Il background sonoro è ottimo, soprattutto nelle fasi di stasi che riescono a far percepire all’utente una realtà che va distorcendosi. La colonna sonora, composta da Petri Alanko, già autore di quella di Alan Wake, è impeccabile e si amalgama perfettamente agli intensi ritmi di gioco. Una piccola nota negativa spetta al doppiaggio in italiano che raramente e in alcuni casi viaggia fuori tempo.

Per portare al termine i cinque atti di cui è composta la storia di Quantum Break, tenendo conto di uno stile di gioco attento e meticoloso, dovreste impiegare all’incirca 11-12 ore a difficoltà normale. Sotto questo aspetto forse ci si poteva aspettare qualcosa in più, anche perché arrivati ai titoli di coda non ci si è ancora stufati e si vorrebbe giocare ancora. La rigiocabilità è comunque garantita dal desiderio di voler completare il gioco al 100%, dalle tre difficoltà proposte e soprattutto dalla possibilità di effettuare scelte differenti durante il gioco, garantendovi la possibilità di godervi la trama da un altro punto di vista. A tutto questo aggiungiamo i documenti di cui si è ampiamente detto in precedenza.

Quantum Break screen

Le scelte fatte nei Junction Point cambieranno radicalmente gli episodi della serie televisiva, aumentando così la rigiocabilità di Quantum Break.

In conclusione, Quantum Break rappresenta l’ennesima prova di abilità dello studio finlandese di Remedy. Un assoluto must have per il genere di appartenenza che riesce ad ibridare in maniera innovativa medium differenti. Una trama solida, complessa ma soprattutto coinvolgente, dotata di personaggi ben caratterizzati, soprattutto grazie alla realizzazione di una serie televisiva eccellente e godibile. Inoltre un sistema di combattimento che unisce le meccaniche tradizionali di un TPS firmato Remedy ai poteri speciali del nostro protagonista che, insieme, riescono a renderlo unico nel suo genere. A scapito però di un sistema di copertura macchinoso e di un senso di insoddisfazione derivante da sessioni troppo brevi e da una durata complessiva del titolo che, forse, poteva essere qualcosa in più. Alcune piccole magagne che, comunque, non rovinano l’esperienza di gioco complessiva.

Una volta portato al termine Quantum Break, non saprete se ciò che vi siete lasciati alle spalle sia un videogioco oppure no. Senz’altro siamo di fronte a qualcosa di diverso e come tale sarà apprezzato o invece odiato. L’acquisto del titolo è assolutamente consigliato ad ogni possessore di Xbox One, in quanto esperienza unica nel suo genere e nel parco titoli della console. Se quanto letto sembra aver stuzzicato il vostro interesse, allora non perdete tempo e assicuratevi una copia di Quantum Break!

Il Buono

  • Una trama complessa ed avvincente
  • La serie televisiva
  • Sistema di combattimento dinamico e senza punti di riferimento
  • Comparto tecnico eccellente

Il Cattivo

  • Sistema di coperture macchinoso
  • Sensazione di potenziale inespresso
  • Poteva durare qualcosa in più
8.5

Scritto da: Davide Andreetto

Nato a Torino. Laureato in Scienze della Comunicazione e con un'ossessiva passione per le merendine. Videogiocatore incallito da tempo immemore. Ne possiede tantissimi, li prova tutti ma non li finisce mai. Mentre redige piani per la conquista della Terra di Mezzo, è redattore per CoPlaNet.it da qualche anno. Impossibile nascondere la sua incontrollabile venerazione per il cinema. Rimarrebbe ore a testa in su a guardarlo dal marciapiede di fronte.

Nessun commento al momento.

Rispondi

Chi Siamo

CoPlaNet.it è nato con lo scopo di racchiudere una passione che ci unisce e di discuterne insieme, ossia quella dei videogiochi. Naturalmente per permettere che ciò avvenga in maniera “tranquilla” è stato necessario stilare un REGOLAMENTO da seguire. Ricordiamo che il forum di CoPlaNet.it è di libera visualizzazione nella maggiorparte delle sue aree ma necessita di una registrazione gratuita per poter essere attivo e partecipare alle discussioni.

Tweet