Assassin’s Creed: Unity

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[RECENSIONE] Assassin’s Creed: Unity

 1400-Assassins-Unite-under-the-Assassins-Creed-UnitySono passati anni dalla prima uscita della vendutissima serie di Assassin’s Creed, e tra alti e bassi, ogni capitolo ha saputo intrattenere e divertire una intera generazione di videogiocatori. Unity, questo il nome del nuovo capitolo, vede la Ubisoft a scontrarsi per la prima volta con la nuova generazione di console, decisa a fare un vero e proprio salto grafico… e non solo. L’impegno mostrato dalla casa francese quest’anno è davvero innegabile, sia dal punto di vista dell’ambientazione storica scelta, che sotto il profilo contenutistico davvero enorme, senza contare i passi avanti fatti a livello grafico. Si tratta senza ombra di dubbio di uno dei capitoli meglio riusciti del brand, anche se non si può definire privo di imperfezioni…

Dal punto di vista narrativo Unity non poteva essere ambientato in un’epoca migliore, la rivoluzione francese è un periodo storico ricco di personaggi, eventi e vicende piene di spunti interessanti per creare una trama avvincente e suggestiva. Purtroppo tutto questo non viene sfruttato a dovere, molto di quello che rende affascinante questo periodo viene solo in parte raccontato e vissuto, così da non riuscire mai ad immergersi appieno nel clima di insurrezione e rivolta popolare. Nei panni di Arno dovremo rivivere la faida tra Templari e Assassini compiendo un passo avanti nella tematica che lega tutti i capitoli di questo brand. Grazie ad un buon personaggio principale e ad un cast davvero eccezionale, in cui spuntano nomi come Napoleone e De Sade, la trama diviene ben presto interessante attraverso tutti i rimandi storici che si vengono a creare.

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Se la trama non ci ha lasciati con la mascella serrata, contrariamente fa il gameplay. Di rivoluzione (non solo quella storica) non si può proprio parlare, ma quest’anno la Ubisoft ha deciso di mischiare le carte in tavola cercando di andare a modificare tutte quelle meccaniche che fino a questo momento erano rimaste invariate negli anni.
Il sistema Stealth è stato rinnovato, ed è in grado di spingere i videogiocatori a muoversi in modo furtivo grazie alle nuove abilità del protagonista. Arno è infatti in grado di mimetizzarsi molto più facilmente tra la folla, utilizzare un ottimo sistema di copertura e infine muoversi silenziosamente; se tutto questo lo si unisce alla scarsissima IA nemica il gioco è fatto. Un insieme di manichini che reagiscono solo pochissimi casi e con un campo visivo davvero minimo. Nel caso in cui invece venissimo scoperti e circondati da un folto numero di avversari la soluzione migliore sarà quella di tenere la spada nella fodera, lanciare un fumogeno e correre via il più in fretta possibile (o altrimenti tagliare un po’ di gole tra la nebbia creatasi…)
Un altro elemento che ha sempre caratterizzato questa serie è la velocità e l’eleganza nei movimenti dei protagonisti. E’ stato introdotto un nuovo sistema di parkour, sempre ben studiato e semplice da attuare, in grado di farci muovere all’interno delle infinite mappe di gioco che Ubisoft ci ha offerto in questi anni. Questa volta lo stupore nel vedere la corsa acrobatica modificata ci ha lasciati davvero stupiti, un aggiornamento dato sia dalla nuova generazione di console che da una Parigi davvero ben dettagliata con un incredibile numero di edifici e zone esplorabili. Arno questa volta può scalare o scendere da un edificio attraverso la pressione di due tasti ben distinti, portando tutto questo a non essere più automatico come un tempo ma comunque molto più rocambolesco. Un’idea geniale se non fosse che ogni tanto il nostro protagonista finisca incastrato in qualche zona buia del gioco o arrivi a scalare un intero edificio quando il nostro intento era quello di saltare all’interno di una finestra aperta. Una evoluzione davvero marcata di un free running che sembrava intoccabile ma che comunque può e deve essere ancora migliorato e perfezionato.
Se quanto detto non basta, in Unity abbiamo per la prima volta la possibilità di potenziare e personalizzare il nostro protagonista. Attraverso punti abilità guadagnabili durante la campagna potremo sbloccare abilità in grado di rendere unico il nostro assassino. Il denaro invece ci da la possibilità di acquistare armi e vestiario, ottenibili anche attraverso le (superflue) microtansazioni.

Un lavoro davvero imponente è stato fatto dal punto di vista contenutistico. Un numero spropositato di attività secondarie in grado di intrattenerci e distoglierci dalla trama principale. Oltre alle missioni della campagna possiamo trovare un folto numero di quest secondarie chiamate “Storie di Parigi”, non sempre brillanti ma comunque in grado di intrattenerci; missioni investigative in cui siamo chiamati a trovare il colpevole di un caso attraverso la ricerca di prove; gli enigmi di Nostradamus, in grado di dare qualche grattacapo a chi non ha memorizzato nella propria testa l’intera mappa di Parigi; ed infine i più classici e meno graditi collezionabili (ricordo ancora la miriade di piume raccolte in AC II). Come se non bastasse durante ogni missione abbiamo la possibilità di migliorare le nostre abilità attraverso delle sfide interne in cui ci può venir richiesto di non farci scoprire dalle guardie o portare a termine delle esecuzioni in un determinato modo. Un numero davvero infinito di quest che da l’impressione di esser stato inserito per riempire l’intera mappa di gioco e per dare un taglio al recente passato fatto di navi e mari in cui viaggiare.
Un aspetto rivoluzionario è quello legato alla modalità cooperativa, in cui veniamo messi alla prova, assieme da altri tre giocatori, all’interno di quest in cui l’elevato numero di nemici presenti ci porta a una collaborazione e comunicazione quasi forzata. Soprattutto in questo caso la personalizzazione scelta per il proprio personaggio può rendere l’esperienza di gioco diversa, anche se in modo minimo vista la presenza di altri alleati in gioco.

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Il comparto tecnico è davvero sontuoso. Un livello incredibile di dettaglio ci accompagna durante i giri in strada o le passeggiate sui tetti. Una ricostruzione della Parigi del 1700 davvero da lasciare senza fiato e in grado di fornire paesaggi mozzafiato. Una mole poligonale davvero impressionante e un quantitativo di texture elevato dimostrano un buon lavoro svolto sul rinnovato motore grafico. I problemi ovviamente non mancano, anche con la patch installata e la promessa di nuove soluzioni da parte di Ubisoft, compenetrazioni poligonali e bug di ogni tipo sono all’ordine del giorno.
La colonna sonora è davvero azzeccata come in ogni singolo gioco della serie, e del doppiaggio non ci si può di certo lamentare, con i soliti protagonisti ben caratterizzati e i soliti personaggi secondari interpretati in maniera non troppo ottimale.

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Il miglior Assassin’s Creed della serie? Forse si, ma Unity è anche quello meno sfruttato di tutto il brand. Davvero un numero enorme di novità in grado di rivoluzionare il titolo dalle sue fondamenta ma che purtroppo devono essere ancora perfezionate e studiate per un altro anno. Un comparto tecnico ottimo ma che va anch’esso ripulito dalle sbavature lasciate dalle nuove console, non ancora pienamente sfruttabili nella loro potenza. Una mole contenutistica davvero invidiabile e un solido gameplay rendono Assassin’s Creed Unity un punto di partenza per Ubisoft e un titolo consigliato per gli amanti del genere e del brand.

Il Buono

  • Parigi immensa
  • Nuovo stealth system
  • Free running più elaborato
  • Coop molto divertente, un punto di inizio

Il Cattivo

  • Troppi bug e glitch
  • IA nemica deficitaria
  • Gadget del protagonista troppo sbilanciati
8

Scritto da: Alberto "Soldato89" Angileri

Un amore per il Cinema, le Serie TV e i Videogames che mi accompagna sin da quando ne ho ricordo. Una passione nata dalla mia prima Amiga per poi finire in quel vortice chiamato Pokemon, fino ad arrivare al presente in cui Xbox One e Playstation 4 dominano il mio soggiorno. Una vasta collezione di titoli che negli anni ha saputo mutarsi e talvolta trasformarsi, grazie all'esperienza maturata e si, agli stati emotivi che mi hanno accompagnato in questo periodo. Divoro praticamente tutto, ma rimango sempre fedele agli sparatutto e agli action-adventure con cui sono nato. Serie TV e cinema sono tutta un'altra storia ragazzi. Da anni su Coplanet.it senza perdere la voglia di giocare e scrivere.

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